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venerdì 6 marzo 2015

Il corpo è il tempio dell'anima

Ci sono momenti nella vita in cui ci si rende conto di doversi fermare, di dover premere il tasto "stop" e prendersi del tempo per stare in compagnia di se stessi, di affrontare le luci e le ombre che ci si porta dentro ogni giorno.
Ci sono periodi in cui ci si sente in conflitto con il mondo, ma anche e soprattutto con un peso che ci si porta appresso, come un fardello. E quel peso è la nostra coscienza, che ci mette sul chi vive per farci capire che abbiamo bisogno di tempo. Tempo per noi e per nessun altro.
Tempo per ascoltare quello che il corpo ha intenzione di comunicarci, tempo per riflettere sui cambiamenti della nostra vita, per partorire nuove idee, filosofiche o meno.
Sono anni ormai che ho imparato ad ascoltarmi, o meglio, sto ancora imparando, perché non si smette mai di scoprire cose nuove. Ci sono stati periodi di intenso lavoro su me stessa, e periodi di calma ed espansione verso il mondo esterno, ma solo ora mi rendo veramente conto dei passi e del lavoro fatti negli ultimi quattro anni. 
Lavorare su di sé è doloroso talvolta, è vero, ma è anche estremamente appagante, dà delle soddisfazioni a lungo termine non indifferenti. E non si tratta di essere egoisti o egocentrici, nossignori! Significa solo sapersi ascoltare, saper cercare l'Armonia, che speriamo di trovare nel mondo, unicamente dentro di noi. E' così che si cresce e che ci si sente soddisfatti dalla propria vita. 
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", diceva Gandhi, e ho scoperto che non c'è niente di più vero!
Ho trascorso gli ultimi anni chiudendomi nella mia interiorità, a scoprire quali cambiamenti io dovessi apportare dentro di me per arrivare a trovare l'Armonia, per poter essere di aiuto agli altri, ma prima di tutto a me stessa. A distanza di quattro anni, posso dire di essere soddisfatta del percorso che ho intrapreso, fatto di alti e bassi, certo, ma fruttuoso.
Ora mi accorgo che questo lungo periodo di pausa dal mondo, questo mio ricercare risposte dentro di me e il mio volermi rispettare ha un suo perché. E' proprio vero che l'unico vero tempio è il nostro corpo, che custodisce la nostra anima. E un tempio va tenuto pulito, controllato, va curato con amore e saggezza.
Sono soddisfatta di quello che ho ottenuto? Certo che sì, e questo mi sprona a continuare sulla mia strada. In soli quattro anni (si pensi a quello che potrebbe accadere in una vita intera!) ho cambiato la mia spiritualità, sentendomi parte di un Tutto; ho modificato le mie abitudini alimentari, abbracciando la scelta vegetariana con enorme soddisfazione della mia anima, che ancora oggi leva grida di giubilo; mi sono avvicinata a un tipo di vita più naturale, accostandomi all'alimentazione biologica, all'ecologia, alla fitoterapia e molto altro; ho cominciato a interessarmi all'autoproduzione, per quanto possibile; ho quasi smesso di avere un terrore atavico nei confronti degli insetti (quei poveri incompresi!) e ora sto persino intraprendendo un lavoro sul mio essere femminile, sull'essenza più profonda del mio essere donna. Tutto questo per trovare quell'Armonia di cui parlavo poco fa, quello stato in cui si è perfettamente soddisfatti di se stessi e del lavoro svolto con fatica, costanza e perseveranza. 
Ero partita come una ragazza colma di ferite nel cuore, un po' autoinflitte, un po' dovute alla società, alle amicizie "sbagliate", ero arrabbiata con me stessa, frustrata, e non sapevo guardare a quello che invece avrei avuto da offrire. Ma ciò che non uccide fortifica, dicono, e così è stato per me. Ho fatto del dolore la mia forza, ho tratto ciò che di buono c'era da recuperare nelle ceneri dopo l'incendio che minacciava di distruggermi. E anche in questo caso la cenere ha creato un terreno fertile su cui ricostruire la mia vita interiore. Ora sono diventata una giovane donna consapevole della suo Io più profondo e dei propri bisogni fisici e spirituali, la mia autostima ne ha tratto un grande giovamento e so che mi sto avvicinando a un periodo nuovo, di rinnovata voglia di espandermi verso l'esterno. Il bruco è nella sua crisalide, quasi pronto a uscire dal bozzolo e a spiccare il volo con ali da farfalla, così come la Primavera è alle porte e dai fiori nasceranno nuovi frutti. Chi semina raccoglie, e io spero che il momento del mio raccolto sia finalmente vicino.


3 commenti:

  1. Ti invidio veramente tanto .. e la cosa più vera che hai detto è che a volte è difficile ascoltarsi. Io penso che spesso non ci si ascolti perché vogliamo evitare verità scomode , e anche io purtroppo sono così. mi piacerebbe davvero tanto affrontare ciò che ho dentro di me. Che bel post .. molto sincero e riflessivo.
    Un abbraccio e a presto .. Dream Teller ^^

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    1. Sono contenta che il mio post ti sia piaciuto e che in qualche modo abbia fatto riflettere anche te! Ascoltarsi è difficilissimo, soprattutto per il motivo che hai detto tu, ma a volte bisogna imparare a essere un po' più "egoisti", a ritirarsi nel proprio guscio e fare un po' di ordine e pulizia. A me hanno aiutato moltissimo alcune letture, per ritrovare la me che credevo perduta. I libri ci salvano, è verissimo, sembra assurdo, ma aiutano davvero molto. Leggere di esperienze simili alla nostra o di persone che sono quello che noi vorremmo diventare o essere ci aiuta a scoprire lati di noi che non conoscevamo, ci aiuta a confrontarci indirettamente con la realtà della nostra interiorità e a prendere delle decisioni importanti per la nostra vita. Purtroppo viviamo in un mondo in cui è quasi impossibile prendersi il tempo per ascoltarsi e curare il proprio tempio, ma bisogna fare il possibile per darsi tempo, anche quando sembra che di tempo non ce ne sia poi granché <3

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